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Il percorso: provincia di Gorizia

Riserva Naturale Regionale della Foce dell’Isonzo
La Riserva Naturale Regionale della Foce dell’Isonzo (che nasce sulle Alpi Giulie, in Slovenia e termina il suo corso nel golfo di Trieste, fra Monfalcone e Grado)...
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Riserva Naturale Regionale della Foce dell’IsonzoLa Riserva Naturale Regionale della Foce dell’Isonzo (che nasce sulle Alpi Giulie, in Slovenia e termina il suo corso nel golfo di Trieste, fra Monfalcone e Grado), istituita nel 1996, occupa una superficie di 2.406 ettari sulla terraferma a cui si aggiungono 1.154 ettari in acqua. Il territorio della Riserva è incluso nei comuni di Staranzano, San Canzian d'Isonzo, Grado e Fiumicello. |

Riserva naturale regionale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa
La Riserva naturale regionale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa (che occupa una superficie di 727 ettari ) si trova al limite occidentale dell'altopiano carsico...
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Riserva naturale regionale dei laghi di Doberdò e PietrarossaLa Riserva naturale regionale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa (che occupa una superficie di 727 ettari ) si trova al limite occidentale dell'altopiano carsico ed è caratterizzata da due depressioni parzialmente riempite da laghi e separate da una dorsale. Il lago di Doberdò (il cui nome deriva dalla sloveno dober dob “buone querce”) costituisce uno dei pochi esempi di lago-stagno carsico in Europa, privo, cioè di fiumi superficiali che fungano da immissari e da emissari; le acque vi affluiscono attraverso le risorgive e con la pioggia, mentre ne defluiscono solo per assorbimento del terreno (ricco di cavità sotterranee) e per evaporazione. Il livello, dunque, subisce forti variazioni (dell'ordine di metri) in relazione alle portate dei fiumi Vipacco e Isonzo distanti rispettivamente 8,5 e 6,5 km; di conseguenza, nei periodi di magra degli affluenti, il livello delle acque cala molto e la superficie libera, non occupata dal canneto, si riduce a una palude di piccole pozze. |

Parco naturale di Plessiva
Il parco naturale di Plessiva si sviluppa su 33 ettari di bosco, alle spalle del monte Quaŕn, in prossimità del confine sloveno da cui dista circa 20 chilometri...
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Parco naturale di PlessivaIl parco naturale di Plessiva si sviluppa su 33 ettari di bosco, alle spalle del monte Quarìn, in prossimità del confine sloveno da cui dista circa 20 chilometri. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la zona venne utilizzata come polveriera della quale, lungo gli ex tracciati militari, sono facilmente individuabili i resti, soprattutto le basi in cemento delle casematte destinate al deposito degli esplosivi. Questa vasta area demaniale è stata trasformata in parco naturale ricreativo dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nel 1983. |

Riserva Naturale della Val Cavanata
La Riserva Naturale della Val Cavanata è ubicata nella porzione più orientale della laguna di Grado che è stata arginata, dotata di chiuse regolabili comunicanti con il mare...
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Riserva Naturale della Val CavanataLa Riserva Naturale della Val Cavanata è ubicata nella porzione più orientale della laguna di Grado che è stata arginata, dotata di chiuse regolabili comunicanti con il mare e trasformata in una valle da pesca che ha funzionato fino al 1995. La valle da pesca (dal latino vallum che significa argine o protezione) è un’area lagunare separata dalla laguna aperta da una recinzione fissa costituita oggi da pali o argini nella quale si pratica la vallicoltura, una pratica di itticoltura estensiva. La vallicoltura sfrutta la tendenza naturale del novellame (gli stadi giovanili dei pesci impiegati per ripopolamenti) a migrare in primavera, prevalentemente controcorrente, dal mare aperto verso le acque interne della laguna, e in autunno la tendenza dei soggetti adulti a ritornare in mare per la riproduzione. L’uscita del pesce dalla valle veniva impedita mediante un sistema di griglie chiamato “lavoriere”, una sorta di imbuto originariamente costruito in |

Laguna di Grado
La laguna di Grado, che si estende da Fossalon di Grado fino all'isola di Anfora, all'altezza della foce dei fiumi Ausa e Corno, occupa una superficie di circa 90 chilometri quadri...
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Laguna di GradoLa laguna di Grado, che si estende da Fossalon di Grado fino all'isola di Anfora, all'altezza della foce dei fiumi Ausa e Corno, occupa una superficie di circa 90 chilometri quadri ed è divisa in un settore orientale (palù de sora) e in uno occidentale (palù de soto) dalla diga sulla quale si snoda la strada che collega Grado alla terraferma. La storia di Grado è strettamente legata a quella di Aquileia e del suo porto fluviale, sorto lungo le rive del fiume Akilis-Natisone. La laguna presentava, allora, un aspetto molto diverso dall’attuale, peresentandosi molto più simile ad una campagna solcata da canali. Faceva parte dell’ampio sistema portuale Aquileiese, era appunto il “gradus”, cioè lo scalo, dove le navi d’altura trasbordavano le loro merci su imbarcazioni più piccole, che risalivano il Natisone (Natissa) sino alla metropoli romana. Quando nel 568 Grado divenne sede del Patriarcato di Aquileia in seguito all'invasione dei Longobardi, acquisì un ruolo politico e religioso di primo piano, testimoniato dalla costruzione delle maestose basiliche di Santa Eufemia e di Santa Maria delle Grazie, entrambe della fine del VI secolo. L'emergere di Venezia come centro dominante delle lagune venete segnò però il lento declino dell'isola che divenne un povero paese di pescatori. Con il trattato di Campoformido (1797) |
