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Il percorso: provincia di Udine

Il Castello di Albana (Prepotto)
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
È molto probabile che sullo zoccolo di roccia calcarea risalente al cretaceo dove ora sorge il...
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Il Castello di Albana (Prepotto)Zona: collina È molto probabile che sullo zoccolo di roccia calcarea risalente al cretaceo dove ora sorge il castello di Albana, già in epoca longobarda ci fosse una qualche opera difensiva posta a guardia della strada che collegava la pianura con le valli del Natisone.
La località viene citata per la prima volta nel 1161: in villa qui dicitur Albana, mentre è del 1185 il documento con cui Pertoldo d'Albana lasciò i propri beni alla chiesa di Santa Maria di Cividale.
Successivamente borgo e castello divennero feudo del Conte di Gorizia, pur rimanendo nelle disponibilità della chiesa di Cividale fino al giungere delle truppe napoleoniche nel 1797.
il castello entra a far parte dei beni della famiglia Waldsee-Mels-di Colloredo. nel 1483 attraverso il matrimonio tra Fiammetta De Portis di Cividale e Giacomo di Mels. |

Il Castello di Sdricca (Manzano)
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
Tracce di insediamenti romani e di tombe, urne, anfore, fibbie, anelli, vennero...
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Il Castello di Sdricca (Manzano)Zona: collina Tracce di insediamenti romani e di tombe, urne, anfore, fibbie, anelli, vennero alla luce in tutto il territorio del comune di Manzano.
Secondo gli studiosi, la casaforte di Sdricca potrebbe appunto trattarsi d'un avamposto romano, usata nei secoli seguenti dai monaci dell'abbazia di Rosazzo come rifugio durante le tremende invasioni degli Ungheri che dall'899 al 952 devastarono tutta la regione, facendo terra bruciata al loro passaggio e uccidendo, in ogni incursione, tutti coloro che incontravano.
La prima notizia documentata della casaforte risale al 1170, in un atto di donazione della chiesa di Aquileia dove viene citato un Enrico di Sdricca. |

Il Castello di Manzano
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
Non si conoscono le origini del castello di Manzano che sovrastano, da una piccola altura, l'alveo del fiume Natisone...
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Il Castello di ManzanoZona: collina Non si conoscono le origini del castello di Manzano che sovrastano, da una piccola altura, l'alveo del fiume Natisone, ma è certo che le sue rovine dimostrano come si sia trovato al centro di molte delle vicende storiche del Friuli. Sorto in una posizione ideale per il controllo della strada diretta a Cividale e a Gorizia, esso era munito verso ponente da spalti, mentre il versante a mezzogiorno era naturalmente protetto dalle asperità del terreno che scende a strapiombo. |

Il Castello di Saciletto (Ruda)
Zona: pianura
Raggiungibilità sito: strada
Il primitivo castello di Saciletto, sull'antica via che da Aquileia conduceva a Cividale...
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Il Castello di Saciletto (Ruda)Zona: pianura Il primitivo castello di Saciletto, sull'antica via che da Aquileia conduceva a Cividale, sembra fosse stato edificato, con funzioni di vedetta, dal longobardo Andreas De Zazil nel 1139; la più antica notizia certa risale però al 1274, quando viene citato come "Castrum Zazilet" in occasione di una delle tante vicende belliche che hanno caratterizzato la storia di questo territorio. |

Il Castello di Strassoldo (Cervignano)
Zona: pianura
Raggiungibilità sito: strada
Il complesso è formato da due castelli, Strassoldo di Sopra e Strassoldo di Sotto...
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Il Castello di Strassoldo (Cervignano)Zona: pianura Il complesso è formato da due castelli, Strassoldo di Sopra e Strassoldo di Sotto, che formavano un unico elemento difensivo che svolse sempre un ruolo militare considerevole nel sorvegliare la strada per Aquileia.
Anticamente questa località si trovava, infatti, lungo l'importante arteria romana, la via Julia Augusta che congiungeva Aquileia con il Norico); qui s'incrociavano anche altre due strade, la via Annia a sud e la via Postumia a nord. |

Il Castello di Udine
Zona: città
Raggiungibilità sito: strada
II castrum Utini (da udh, col significato di colle, o anche dalla radice indoeuropea ud col significato di acqua...
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Il Castello di UdineZona: città II castrum Utini (da udh, col significato di colle, o anche dalla radice indoeuropea ud col significato di acqua, riferita al laghetto che un tempo si formava ai piedi del colle) è citato per la prima volta nel 983, allorché fu donato dall'imperatore Ottone II al patriarca d'Aquileia Rodoaldo assieme a un territorio ampio circa cinque chilometri tutto attorno al castello stesso. Sia il colle che la pianura circostante mostrano però ampie tracce di una ben più antica antropizzazione. La sua posizione preminente, infatti, lo rese adatto a ospitare strategici punti di vedetta fin dalle epoche più lontane: ai suoi piedi sono stati trovati i resti di un antico castelliere preistorico e nel suo sottosuolo quelli di un castrum militare risalente ad oltre duemila anni fa, cioè all'epoca della fondazione di Aquileia, nel 181 a.C. |

Il Castello di Faedis (Cucagna, Zucco, Soffumbergo)
Zona: collina
Raggiungibilità sito: sentiero
All'interno del suo territorio Il comune di Faedis può vantare ben tre Castelli: di Cucagna, di Zucco e di Soffumbergo....
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Il Castello di Faedis (Cucagna, Zucco, Soffumbergo)Zona: collina All'interno del suo territorio Il comune di Faedis può vantare ben tre Castelli: di Cucagna, di Zucco e di Soffumbergo.
I castelli di Cucagna e Zucco, che sorgono sulla sommità di due colli adiacenti, costituirono un importante punto difensivo posto a guardia di quell'antica e importante strada che da Cividale conduceva a Tarcento, percorsa dai mercanti che portavano in Friuli i prodotti delle lavorazioni siderurgiche di Plezzo, nell'alta valle dell'Isonzo.
Il fortilizio più antico è quello di Cucagna, di cui si hanno notizie a partire dal sec. XII. Il nome deriva probabilmente dal friulano Ciúc (altura tondeggiante), ed è documentato dal 1186, quando Guarnero di Faedis e suo figlio Ulrico, ministeriali della Chiesa aquileiese, ottennero dal Patriarca Giovanni IV l'autorizzazione a costruire una torre e in tale occasione assunsero il nome della nuova rocca. |

Il Castello di Partistagno (Attimis)
Zona: collina
Raggiungibilità sito: sentiero
Il sito (il cui nome trae origine dall'antico tedesco behrt, brillante, e stein, pietra, col significato di "castello splendente") risulta nominato ...
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Il Castello di Partistagno (Attimis)Zona: collina Il sito (il cui nome trae origine dall'antico tedesco behrt, brillante, e stein, pietra, col significato di "castello splendente") risulta nominato dalla fine del secolo XI ma è certo che fin dalla romanità, trovandosi lungo la strada di collegamento tra Forum Iulii (Cividale) e Gemona, ospitasse un'opera munita d'una certa importanza visto la presenza di un vallo a protezione, d'una torre in pietra (all'interno della quale venne più tardi ricavata l'abside per la chiesetta castellana) e d'una cisterna per l'acqua risalenti a quel periodo.
Tale arteria acquisì grande importanza in età longobarda, quando univa la città ducale ai castra ricordati da Paolo Diacono nella Historia Langobardorum. |

Il Castello di Attimis
Zona: collina
Raggiungibilità sito: sentiero
Attimis (nome probabilmente di origine gallica, da ati e tem, col significato di luogo che sta sopra, oltre l'acqua) fu sede di due manieri, di cui restano le tracce visibili...
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Il Castello di AttimisZona: collina Attimis (nome probabilmente di origine gallica, da ati e tem, col significato di luogo che sta sopra, oltre l'acqua) fu sede di due manieri, di cui restano le tracce visibili.
Il castello superiore o "castelvecchio", è il più antico e viene citato per la prima volta nel 1106 quando Bertoldus Episcopus, proprietario del castello e figlio del principe bavarese Purcardo di Moosburg, dona alla nipote Matilde e a suo marito Corrado il castello con tutto ciò che gli apparteneva. Il figlio della coppia, Voldarico, che ricoprì la carica di marchese di Toscana, appianata una vertenza con i fratelli che aveva estromessi con le armi dai possessi della famiglia, dona il castello, la villa di Attimis, il maniero di Partistagno e molti altri beni alla chiesa di Aquileia "in remissione dei propri peccati". Il Patriarca, dopo quattro giorni, lo consegna ai fratelli Arpo ed Enrico, cugini di Voldarico e capostipiti dei due rami degli Attems. Divisioni tra fratelli e opportunità strategiche inducono i d'Attems ad erigere nel sec. XII un nuovo fortilizio chiamato Castelnuovo; non è chiaro chi ne fosse il primo signore ma, alla fine del '200, compare un certo Artinido d'Attems che giura fedeltà al patriarca di Aquileia. |

Il Castello di Cergneu (Nimis)
Zona: collina
Raggiungibilità sito: sentiero
I ruderi di questo castello, che fu uno tra i più antichi del Friuli, sorgono sullo sperone collinare fra le valli del Montana e del Lagna...
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Il Castello di Cergneu (Nimis)Zona: collina I ruderi di questo castello, che fu uno tra i più antichi del Friuli, sorgono sullo sperone collinare fra le valli del Montana e del Lagna, probabilmente sulle fondamenta di una precedente difesa romana, poi utilizzata anche dai Longobardi.
Il nome della località (dal latino cerrinetum, col significato di "bosco di cerri" o querce) è documentato nel 1170, quando il Patriarca donò la Villa di Cergneu a Voldarico, marchese di Toscana, discendente da una famiglia di principi bavaresi.
Nel sec. XIII i Patriarchi attribuiscono la giurisdizione di Cergneu ai signori di Savorgnano e successivamente un Corrado di quel casato conferisce il castello a due dei suoi figli, Detalmo e Pietro, i quali, secondo l'usanza del tempo, ne prendono il nome. |

Il Castello di Tarcento
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
Nell'Alto Medioevo Tarcento diviene il feudo della famiglia tedesca dei Machland che farà erigere due manieri...
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Il Castello di TarcentoZona: collina Nell'Alto Medioevo Tarcento diviene il feudo della famiglia tedesca dei Machland che farà erigere due manieri: il castello superiore, o di San Lorenzo a quota 410, e quello inferiore, o di Coja, posto più a valle a circa 600 metri di distanza.
Probabilmente quello superiore ebbe origine da una torre d'avvistamento d'epoca romana, forse utilizzata anche dai longobardi. I primi feudatari lo donarono al vescovo di Salisbugo al quale successero i signori di Caporiacco (anch'essi eredi in linea femminile del feudo superiore e di una parte di quello inferiore); alla morte di Federico e Detalmo, nel 1281 venne assegnato ad Artico di Castello o di Castel Porpeto, famiglia che assunse poi il nome di Frangipane e alla quale appartenne nei secoli successivi.
In seguito alla spartizione del feudo, i figli di Artico di Castello, come da documento in data 4 febbraio 1304, decidevano di edificare ciascuno un castello in Tarcento e quindi dal 1311 si ebbero il Castello superiore e il Castello inferiore sul colle di Coja. Questa evoluzione dei due castelli all'interno del feudo è diffuso in molti comuni limitrofi ed è dovuto allo spostamento verso il basso dei castelli, più vicini alle strade, dettato dalla maggior praticità e dal venir meno del pericolo di scorribande di invasori.
In seguito a successioni, divisioni e vendite si crearono dei dissidi tra i parenti; nel 1348 Francesco di Castello ricorse alle armi per riprendersi il Castello Superiore, custodito da Fulchero Savorgnan, ma poi incorse nella spietata vendetta del patriarca Nicolò di Lussemburgo che intendeva punirlo per la sua partecipazione alla congiura che aveva assassinato il Patriarca Bertrando nel 1350. Francesco venne così catturato, trascinato e decapitato: la sua testa fu esposta pubblicamente per le vie della città e quindi infissa sulla porta principale del Castello. |

Il Castello di Prampero (Magnano in Riviera)
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
Il fortilizio sorse nel 1025, in posizione di controllo sulla maggiore via di transito con l'oltralpe...
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Il Castello di Prampero (Magnano in Riviera)Zona: collina Il fortilizio sorse nel 1025, in posizione di controllo sulla maggiore via di transito con l'oltralpe, su licenza del patriarca Popone, ad opera dei Signori di Pramberg, una famiglia di origine germanica, come indicato dal nome che ha il significato di "monte bruciato". |

Il Castello di Ravistagno (Montenars)
Zona: collina
Raggiungibilità sito: sentiero
Anche se le prime notizie del castello di Ravistagno risalgono alla metà del secolo XIII...
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Il Castello di Ravistagno (Montenars)Zona: collina Anche se le prime notizie del castello di Ravistagno risalgono alla metà del secolo XIII, il toponimo tedesco Rabenstein, "rupe dei corvi", indicherebbe un'origine forse ottoniana ma, quale luogo di vedetta, fu utilizzato già in epoca preistorica e in età barbarica (inserito con ogni probabilità del sistema difensivo legato al castrum di Artegna, citato da Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum). Il castello, infatti, assolveva al duplice scopo di proteggere Gemona e di fungere da punto privilegiato per avvistamenti e segnalazioni.
Si ha notizia scritta di Ravistagno dal 1211, ma solo nel 1287, dopo vari passaggi di proprietà (in precedenza queste terre erano appartenute a Ermanno di Clama e Asquino di Varmo) venne acquistato per 300 marche di denari aquileiesi dal nobile Enrico di Prampero, ai successori del quale l'intero feudo rimase per i secoli successivi fino al periodo napoleonico.
Nel 1348 il castello subì gravissimi danni a causa del terremoto. |

Il Castello di Artegna
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
Il colle di San Martino domina il paese ladino di Artegna dove sono state trovate numerose tracce preistoriche e celtiche...
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Il Castello di ArtegnaZona: collina Il colle di San Martino domina il paese ladino di Artegna dove sono state trovate numerose tracce preistoriche e celtiche, che fanno supporre un'origine preromana dell'abitato. Secondo gli storici, il nome della località deriverebbe dal celtico "Ardun" ovvero "collina sull'acqua", od ancora dal latino "Ara Thenae", cioè "Ara di Diana". Secondo il dizionario toponomastico regionale, il nome viene associato al latino "Arcitus", ossia"stretto".
Durante l'Impero romano la località era percorsa dalla via Julia Augusta, che collegava Aquileia al Norico (l'attuale Austria). In epoca barbarica esisteva un fortilizio, di cui dà notizia lo storico longobardo Paolo Diacono e qui trovarono riparo gli Arimanni forogiuliesi, nel tentativo di sfuggire alle orde degli Avari nel 610, ai tempo del duca Gisulfo. Nel periodo longobardo l'arimannia di Artegna fu un baluardo di difesa di primaria importanza per la zona e per tale motivo, sul colle di San Martino, venne costruito un complesso fortificato che era composto da un castello superiore, distrutto poi dai gemonesi nel 1381, e da un castello inferiore, che fu addossato ad una torre primitiva delle mura, detta appunto longobarda, posta vicino alla porta d'ingresso. Accanto al non più esistente castello superiore, nell'anno 1005, fu edificata la chiesetta di San Martino, eretta con molta probabilità sulle rovine di un tempio longobardo. II feudo venne citato nel 1253 quando Guarnerio dei signori d'Artegna ricevette l'investitura da parte del patriarca aquileiese Gregorio di Montelongo, in cambio dei servigi a lui resi durante l'occupazione del castello di Tricesimo; successivamente, nel 1260, in seguito alle intemperanze dei d'Artegna, una parte delle mura venne abbattuta dalle milizie del Patriarca che affidò la custodia del maniero a un proprio capitano. |

Il Castello di Cassacco
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
Il colle su cui sorge il castello di Cassacco (probabilmente dal nome proprio latino Cassius) fu certamente punto di vedetta romana...
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Il Castello di CassaccoZona: collina Il colle su cui sorge il castello di Cassacco (probabilmente dal nome proprio latino Cassius) fu certamente punto di vedetta romana, a guardia della Via Julia Augusta, che da Aquileia si dirigeva verso il Norico.
Con ogni probabilità, verso il XI-XII secolo fu eretta la torre Sud ed il castello doveva avere carattere puramente difensivo per i signori Cassinberg, ma le prime notizie sul fortilizio risalgono al 1202 allorché è ricordata una sosta nel castello del conte Enghelberto di Gorizia. |

Il Castello di Tricesimo
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
Sembra che già nel 12 a.C. la collina morenica, che domina larga parte della pianura friulana...
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Il Castello di TricesimoZona: collina Sembra che già nel 12 a.C. la collina morenica, che domina larga parte della pianura friulana e su cui sorse il Castello di Tricesimo, fosse difesa da mura costruite per ordine dell'imperatore Cesare Augusto a guardia della strada che da Aquileia portava al Norico. |

Il Castello di Brazzacco (Moruzzo)
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
Nel comune di Moruzzo, sulla sommità e sul versante meridionale di un colle morenico, sorgono i due castelli di Brazzacco...
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Il Castello di Brazzacco (Moruzzo)Zona: collina Nel comune di Moruzzo, sulla sommità e sul versante meridionale di un colle morenico, sorgono i due castelli di Brazzacco, quello superiore e quello inferiore, che si trovano a poche centinaia di metri di distanza l'uno dall'altro. Questa configurazione è datata attorno al Mille, ma è basata su di una struttura molto antica, fatta risalire da alcuni studiosi all'VIII secolo, come confermato dal ritrovamento di monete romane al suo interno e dal nome stesso della località (un toponimo prediale in -acu, derivato da Braccius o Brattius, nome proprio di una famiglia di coloni romani).
Vi è anche un riferimento di epoca longobarda ("in partibus Bratkas") ed uno attorno al Mille ("S. Leonardus de Bratka pago") riferita alla cappella di S. Leonardo, racchiusa nell'attuale cinta quattrocentesca.
L'origine del fortilizio superiore, potrebbe risalire al sec. X, se è questo, come molti storici ritengono, il castello di "Braitan" donato nel 983 dall'imperatore Ottone II al patriarca Rodoaldo.
La storia però fornisce ben poche informazioni dirette sia sul castello superiore che su quello inferiore.
La costruzione avvenne comunque sicuramente prima del 10 dicembre 1186, quando viene ricordato un Federico di Brazago (o Bracago) che cede alcuni beni a Wodolrico di Porpeto, mentre nel 1202 ricorre il nome di Arnoldo di Brazzacco uno degli arbitri di una vertenza sul diritto di avvocazia della Chiesa di Aquileia, tra il Patriarca Pellegrino II e i conti di Gorizia Mainardo ed Engelberto.
Nel sec. XIII i manieri sono abitati da due diverse famiglie dei Brazzacco collegate da vincoli di parentela ma già a partire dal Trecento passano per eredità, per acquisto o per matrimonio ai rappresentanti di varie casate, come i Fagagna, i Colloredo, i Belgrado, i Cergneu (che otterranno in seguito l'intero feudo). Alla fine del secolo ne avevano la giurisdizione ben sette consorti anche se una parte di quello superiore continuava ad appartenere ai Brazzà.
Nel 1309 il Castello Inferiore fu incendiato e depredato dalle milizie guidate da Rizzardo da Camino, capitano di Treviso, nonostante il sito possedesse una notevole protezione naturale nella grande palude, soltanto successivamente bonificata, che si estendeva fino all'antico Borgo di Santa Margherita del Gruagno, posto sull'altura di fronte al Borgo Sant'Andrea.
Non sembra che il fortilizio superiore avesse subito in tale circostanza danni mutilanti o manomissioni, mentre nei famosi tumulti del "giovedì grasso" del 1511, entrambi i castelli vennero saccheggiati e distrutti dagli abitanti del luogo,
Le cause e l'epoca del loro tramonto rimangono sconosciute, come poco chiara resta la scelta di queste località, lontane dalle vie di comunicazione importanti, per erigervi dei fortilizi. |

Il Castello di Moruzzo
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
Moruzzo è una delle più belle località del Friuli Collinare e offre un balcone panoramico...
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Il Castello di MoruzzoZona: collina Moruzzo è una delle più belle località del Friuli Collinare e offre un balcone panoramico dove la vista può spaziare, nelle giornate terse, dalle Alpi Carniche alla pianura friulana fino alla laguna,. Proprio per la sua particolare posizione geografica, la zona fu abitata fin dal VI secolo a.C., come testimoniano gli interessanti reperti archeologici rinvenuti nei dintorni del Castello e ai piedi del Colle, tra i quali spicca un crocifisso in bronzo vetero-cristiano. Anche il toponimo (dal termine latino murus ad indicare un luogo "cintato da piccole muraglie") sembrerebbe indicare l'esistenza di un primitivo insediamento fortificato di origine romana, giustificato dal fatto che all'epoca il confine dell'agro aquileiese passava attraverso i territori di Moruzzo e Rive d'Arcano. |

Il Castello di Villalta (Fagagna)
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
Il castello duecentesco di Villalta (il nome deriva dalla sua posizione geografica "villa alta", col significato di "borgo rurale posto su un'altura"), ...
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Il Castello di Villalta (Fagagna)Zona: collina Il castello duecentesco di Villalta (il nome deriva dalla sua posizione geografica "villa alta", col significato di "borgo rurale posto su un'altura"), per secoli teatro di storiche e leggendarie vicende, è forse uno dei più bei manieri del Friuli e certamente il più importante.
Anche se precedentemente esistevano in zona fortificazioni romane, il castello ebbe probabilmente origine nel X-XI secolo: compare per la prima volta nelle cronache dell'anno 1216, quando Enrico il Vecchio riuscì a respingere le soldataglie trevigiane di Ezzelino da Romano che lo assediavano, anche se la prima menzione della casata si trova in un documento del 1169 dove viene infatti citato un certo Hericus da Villalt, ramo della famiglia di Caporiacco, come testimonio a Villaco di un atto di conferma patriarcale. |

Il Castello di Fagagna
Zona: collina
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In posizione geograficamente importante, posti sulla via che congiungeva Julia Concordia con il Norico...
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Il Castello di FagagnaZona: collina In posizione geograficamente importante, posti sulla via che congiungeva Julia Concordia con il Norico, i ruderi del castello di Fagagna (il nome trae origine dal latino fagus (faggio) col significato di "bosco di faggi") sorgono in un sito abitato sin dall'epoca romana come lo attestano vari ritrovamenti archeologici. Intorno al sec. VIII, infatti, esisteva già un insediamento fortificato di alta valenza strategica in quanto sfiorato dall'importante strada consolare che da Concordia portava ad Silanos presso l'odierna Artegna.
Nel 983 si parla di un "castrum" che viene donato insieme con quelli di Udine, Braitan, Buja, Groagno dall'imperatore Ottone II al patriarca Rodoaldo. |

Il Castello di Caporiacco
(Colloredo di Montalbano)
Zona: collina
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Il palazzo incastellato che domina il sottostante borgo di Caporiacco ...
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Il Castello di Caporiacco (Colloredo di Montalbano)Zona: collina Il palazzo incastellato che domina il sottostante borgo di Caporiacco (da un toponimo prediale, dal nome di un colono romano Cavorius) sorge sulle rovine di un antico maniero più volte distrutto e ricostruito nel corso dei secoli, protetto da contrafforti ancora visibili, in cima ad un colle lungo l'antica via consolare romana che proveniva da Concordia.
Venne probabilmente eretto tra il 1026 e il 1045, ma il più antico documento che parli della famiglia di Caporiacco, che nel secolo XII era fornita d'autorità e di giurisdizioni civili e criminali, risale al 1112 e cita Federicus de Cauriaco come testimonio di un arbitrato tra Riwino vescovo di Concordia e Gabriele avvocato del patriarca aquileiese Vodolrico. |

Il Castello di Colloredo di Montalbano
Zona: collina
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Nel 1025 il nobile Liabordo, signore di Waldsee, nella Bassa Austria ottiene, in cambio dei servigi prestati all'imperatore Corrado II "Il Salico"...
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Il Castello di Colloredo di MontalbanoZona: collina Nel 1025 il nobile Liabordo, signore di Waldsee, nella Bassa Austria ottiene, in cambio dei servigi prestati all'imperatore Corrado II "Il Salico" durante la sua discesa in Italia, il diritto di erigere un castello sul colle di Mels. Questo fortilizio fu documentato poi nel 1302, quando Guglielmo di Waldsee, visconte di Mels, otteneva dal patriarca di Aquileia Ottobono de Razzi signore dell'intero Friuli, il permesso di edificare sulla sommità di questo colle un nuovo castello "con mura solide, con fossati e con cinte" nei pressi dell'avito maniero di Mels, il quale non bastava più a contenere la potenza della famiglia che ormai controllava il florido mercato di Venzone e una lunga serie di feudi tra montagna e collina. L'opera fu portata a termine dopo la morte di Guglielmo dai suoi tre figli Asquino, Bernardo e Vicardo che per primi assunsero il cognome di Colloredo Mels Waldsee.
Costruito per necessità difensive al centro del feudo quale stabile e sicura dimora, fu uno dei più sontuosi castelli del Friuli e costituisce fin dal suo nascere un esempio tipico di castello residenziale. |

Il Castello di Mels (Colloredo di Montalbano)
Zona: collina
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Il più antico documento che testimonia l’esistenze del castello di Mels, è una carta del 1056...
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Il Castello di Mels (Colloredo di Montalbano)Zona: collina Il più antico documento che testimonia l'esistenze del castello di Mels, è una carta del 1056, riguardante la cappella di S. Andrea annessa al castello. La costruzione del maniero risalirebbe a qualche decennio prima, quando il nobile Liabordo, signore di Waldsee, nella Bassa Austria, ottenne, in cambio dei servigi prestati all'imperatore Corrado II "Il Salico" durante la sua discesa in Italia, il diritto di erigere una propria fortezza sul colle
La località e quindi il feudo, in comune di Colloredo di Monte Albano, presero il nome dal fitotoponimo latino malum o melum, a significare un'area coltivata ad alberi di meli. |

Il Castello di Buia
Zona: collina
Raggiungibilità sito: sentiero
Le origini di Buia (dall’alto medievale Buga o Boga, col significato di “conca” o “avvallamento”) sono molto antiche come testimoniano alcuni i...
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Il Castello di BuiaZona: collina Le origini di Buia (dall'alto medievale Buga o Boga, col significato di "conca" o "avvallamento") sono molto antiche come testimoniano alcuni i castellieri rintracciati nel territorio del comune: questi costituivano un rifugio dove si nascondevano gli uomini preistorici della pianura sottostante ogni volta che dovevano difendersi da qualche minaccia esterna.
In epoca romana il Castrum Buga, posto a guardia di un importante nodo viario dell'anfiteatro morenico del Tagliamento, faceva parte di un complesso sistema di fortificazioni utilizzato per la difesa e la segnalazione (attraverso specchi e fuochi) di incursioni nemiche.
Alla fine dell'impero romano, il dominio longobardo si integrò e si fuse con il sistema ecclesiastico precedente; a Buia sorse, con ogni probabilità, una fortezza longobarda, mentre sul colle di mezzo, il S. Laurinz, fu costruita la costruita la chiesa madre della pieve omonima.
La prima documentazione certa riguardante questa località risale al 792, quando viene citato il nome Boga riferendosi alla chiesa di San Lorenzo in Monte, situata entro la cinta dell'antico maniero. In quell'anno, infatti, Carlo Magno concedeva la chiesetta castellana al patriarca Paolino II. Il castello, fra i più antichi del Friuli, è invece documentato nel 983 anno in cui Ottone II di Sassonia conferma al Patriarca di Aquileia Rodoaldo il possesso di cinque castelli friulani: Fagagna, Gruagno, Udine, Braitan e, appunto, Buja. |

Il Castello di Susans (Majano)
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
Fin dall'antichità il colle di Susàns (dal latino Sòsius) fu ottimo punto di vedetta ...
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Il Castello di Susans (Majano)Zona: collina Fin dall'antichità il colle di Susàns (dal latino Sòsius) fu ottimo punto di vedetta sia lungo la strada vicinale romana che congiungeva Pinzano a San Daniele sia sui guadi del vicino fiume Tagliamento.
Il colle fu certamente sede di un castrum romano e poi di un fortilizio medievale, ma il castello viene citato per la prima volta solo nell'anno 1036, come "villa de Suzan", quando il Patriarca Poppone donò alle monache di Santa Maria di Aquileia un terreno posto in villa de Suzen.
Nel 1199, nell'atto di fondazione dell'Ospedale di San Tomaso, Artuico di Varmo donò ai Cavalieri di San Giovanni anche i beni che lui ed i predecessori avevano in Susans, riservandosi l'uso di un manso e l'avvocazia sulla zona.
Già soggetto alla Chiesa d'Aquileia, il feudo viene assegnato nel 1275 a Tommaso di San Daniele. Nel 1304 il maniero è ingrandito e rafforzato ad opera dei nuovi proprietari Federico ed Asquino di Varmo che si adoperarono per "alzare il castello in più ampia e bella forma". |

Il Castello di Arcano (Rive d'Arcano)
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
La località in cui sorge il castello di Arcano, fu certamente sede di un insediamento preistorico...
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Il Castello di Arcano (Rive d'Arcano)Zona: collina La località in cui sorge il castello di Arcano, fu certamente sede di un insediamento preistorico. Il castello attuale faceva parte di un sistema difensivo articolato, costituito anche da un secondo maniero ormai scomparso, quello di Arcano Inferiore, che sorgeva al posto della chiesetta di San Mauro sulle rive del Corno, dove un tempo si trovava una villa rustica romana. La causa della scomparsa del castello inferiore risulta incerta: forse venne abbattuto per ordine del patriarca Niccolò di Lussemburgo per rappresaglia contro i d'Arcano, che avevano partecipato alla congiura ai danni del patriarca Bertrando di San Genesio, o forse fu distrutto dai Turchi durante le loro scorrerie sul finire del XV secolo.
Anche l'attuale castello, eretto in posizione strategicamente più sicura, è sorto su una precedente costruzione fortificata, forse antecedente il X secolo. Il maniero appartenne per secoli all'illustre famiglia dei d’Arcano, i cui fasti ebbero inizio con Leandro de Cornu (dal nome del torrente sottostante) proprietario di un castello presso il corso d'acqua omonimo. |

Il Castello di Ragogna
Zona: collina
Raggiungibilità sito: strada
Il Castello di Ragogna, (il nome della località ha origine incerta, forse illirica; potrebbe tuttavia derivare dal nome proprio latino Ragonius) sito su un elevato picco...
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Il Castello di RagognaZona: collina Il castello di Ragogna, (il nome della località ha origine incerta, forse illirica; potrebbe tuttavia derivare dal nome proprio latino Ragonius) sito su un elevato picco, dal quale si domina un ampio tratto della valle del Tagliamento, è probabilmente uno dei più antichi del Friuli. Il maniero sorse sul castrum Reuniae, una fortificazione romana d'avvistamento che custodiva agevolmente il guado nei pressi della strada vicinale romana che da Concordia Sagittaria portava ad Osoppo; di quest'epoca sono state infatti trovate consistenti tracce di ville rustiche.
Il fortilizio è menzionato nel sec. VI con l'antico nome di Reùnia da Venanzio Fortunato, vescovo di Poitiers ed è poi ricordato dallo storico Paolo Diacono, in relazione all'occupazione del Friuli da parte degli avari nel 610: il re di questo popolo aveva sconfitto e ucciso il duca longobardo Gisulfo e proprio dal castello di Reunia scese nel 693 Aufrido per invadere e usurpare il ducato, mentre Rodoaldo duca del Friuli era assente da Cividale. |

Il Castello di Flagogna (Forgaria del Friuli)
Zona: collina
Raggiungibilità sito: sentiero
Questo territorio, abitato anticamente da popolazioni Celto-Carniche, fu importante incrocio viario tra la pianura padana...
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Il Castello di Flagogna (Forgaria del Friuli)Zona: collina Questo territorio, abitato anticamente da popolazioni Celto-Carniche, fu importante incrocio viario tra la pianura padana e il Norico lungo la valle del torrente Arzino e attraverso la vallata del lago dei Tre Comuni. Lungo questi antichi percorsi ai Celti seguirono i Romani, i Longobardi e i Carolingi. L'importanza strategica e commerciale dei luoghi, è testimoniata dai numerosi castelli costruiti in epoca medioevale su precedenti analoghe costruzioni difensive e di controllo del territorio.
L'esistenza a Flagogna di due distinti castelli situati sul medesimo monte è documentata nei secoli XIII e XIV da diversi atti notarili. |
